18.11.2021

La trasformazione digitale nella sanità pubblica: la velocità è in continuo aumento…

La trasformazione digitale nella sanità pubblica è una delle mega-tendenze del prossimo decennio. Uno studio svolto dalle principali aziende farmaceutiche globali prevede, ad esempio, che la spesa per la salute digitale raddoppierà entro il 2030. Dove ci troviamo ora1? E a che ritmo stiamo avanzando? Questo articolo getta uno sguardo alla situazione attuale.

Digitalizzazione estesa dei dati interni dei pazienti

I nostri nipoti conosceranno i medici che compilavano le cartelle cliniche con una grafia illeggibile, archiviandole in armadi di ferro, solo dai vecchi film. Oggi quasi l’80% degli studi medici usa già una documentazione elettronica.

Il software dello studio viene utilizzato in ambiti sempre più vasti: per i dati demografici dei pazienti, la documentazione clinica, la diagnosi, i risultati di laboratorio, gli elenchi dei farmaci e, più di recente, in misura sempre maggiore, per il rilevamento di segni vitali e allergie. Negli ospedali, nelle cliniche, negli studi di gruppo e in altri enti, i singoli computer sono di norma ben collegati in rete tra loro, in modo che i dati dei pazienti siano consultabili a livello centrale.

Crescita dell’interconnessione con altri attori del settore sanitario

L’”indice di interconnessione esterna” misurato dal barometro di eHealth – ovvero il volume dello scambio di dati con attori del settore sanitario al di fuori del proprio studio – è ancora a un livello basso, ma è in costante crescita. Quest’anno si è registrato un aumento significativo relativamente a studi medici, case di riposo e di cura, e Spitex. Tuttavia, persino gli attori più interconnessi (ospedali e studi medici) raggiungono solo un indice di 30 punti dei 100 totali. Quindi c’è ancora un enorme potenziale di sviluppo.

Un andamento sorprendente si osserva invece nelle farmacie, che tra il 2018 e il 2020 hanno quasi triplicato l’interconnessione digitale con altri operatori sanitari: se nel 2018 solo l’8% dei loro sistemi software era collegato in rete con altri HCP, lo studio del 2020 rivela una quota del 23%.

L’indistruttibile fax. Il coronavirus gli assesterà il colpo finale?

Il 57% dei professionisti in campo sanitario si scambia ancora informazioni sul trattamento dei pazienti via fax. Nel caso delle farmacie, la percentuale sale al 73%. L’attuale pandemia di Covid-19 ha dimostrato che il fax può diventare un problema: inizialmente i risultati dei test di coronavirus erano inviati in modo tradizionale via fax. Il coronavirus ha però messo sotto pressione molti laboratori, che sono così passati alla trasmissione digitale, come ha constatato Martin Risch, CEO dell’Unione svizzera di medicina di laboratorio, in un’intervista rilasciata alla SRF.

Via libera per il futuro: MediData è equipaggiata

La crescente interconnessione tra i fornitori di prestazioni per una maggior varietà di dati, presuppone requisiti elevati per gli operatori di reti. La nuova Rete MediData è la nostra risposta alle sfide poste dalla trasformazione digitale nel settore sanitario: con essa abbiamo infatti creato una piattaforma che tiene conto della crescente interconnessione tra tutti gli attori, e nel contempo eleva la sicurezza ad un nuovo livello.

È il prossimo passo logico verso il futuro. Ci accompagni e passi alla nuova Rete MediData. MediPort sarà disattivato a fine ottobre 2021. Tutti i dettagli sulla migrazione sono disponibili qui.

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